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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Alter Ego

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"Mi riconosci? Sono Te. E nemmeno Te troppo tempo fa, sono ciò che eri nemmeno dieci anni or sono. Allora, ti ricordi? Ah, lo vedo dal tuo sguardo, non puoi ingannarmi, io sono te: certo che ti ricordi. Mi guardi con compassione, adesso, con dolcezza. Dov'è la rabbia? Sembra svanita... Al suo posto, cosa vedo? Consapevolezza? Oh mio Dio, sei cresciuta così tanto? Mi vorresti accarezzare, abbracciare ma no, io non voglio, non te lo permetto! Io sono il tuo dolore, io sono le tue paure, io sono la parte sola di te, quella a cui hanno ucciso un sogno. E tu, tu cosa hai fatto? Hai osato rimboccarti le maniche, affrontare la tempesta, lasciare aperto il cuore dopo quello che ci hanno fatto! Mi hai lasciata indietro. Hai presente le sliding doors? Beh, io sono ciò che saresti diventata, se non avessi preso quella decisione quella notte, se non avessi spezzato le catene, se non lo avessi lasciato andare, come aveva deciso. Ricordi quando eri sola a badare a lui, a te s

Bruxelles: città ferita ma immensamente viva

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Foto: pAnaMa Io ed A. siamo partiti per Bruxelles a metà aprile, qualche settimana dopo gli attentati del 22 marzo. Avevamo programmato questo viaggio da diverso tempo e lo aspettavamo con ansia, quando gli attentati che sconvolsero la capitale d'Europa, ci colpirono come un pugno nello stomaco. Per A. era come se avessero colpito casa perché Bruxelles è il luogo dove ha passato anni della sua infanzia ed adolescenza.  Inutile essere ipocriti: abbiamo pensato se partire o no nei giorni successivi. Per quanto ci si sforzi, la violenza con cui quei bastardi dell'Isis colpiscono mette paura, anche a due viaggiatori provetti come noi. Tutte le volte che accade un evento terroristico, mi sale inesorabilmente un pensiero, sempre lo stesso: "E noi, quando?". Mi accorgo che non sono la sola, che tutti, chi più chi meno, facciamo questo pensiero ed è proprio a questo che vogliono portarci: alla paura sottile, avvolgente, continua. Quella che ti fa impazzire,