Body Worlds- visita alla mostra del Dottor Morte






Lo scorso weekend sono, finalmente, riuscita ad andare a visitare Body Worlds a Genova, al Porto Antico. Per chi ancora non l'avesse vista e non ne avesse mai sentito parlare, vi racconto che cos'è Body Worlds e chi è Gunther von Hagens.
Ribattezzato Dottor Morte, von Hagens è un anatomopatologo, sicuramente un pò eccentrico ma decisamente geniale che, nel 1977, ha messo a punto la tecnica della plastinazione (Plastination) che prevede di sostituire l'acqua all'interno delle cellule con la plastica. Si, avete letto bene, in pratica plastifica i cadaveri che, grazie a questa tecnica, riescono a mantenere posizioni realistiche e permette di vedere all'interno dei corpi, in un modo davvero unico. Body Worlds è una mostra itinerante che ha esordito alla fine del anni Novanta con grande successo e non si è più fermata. I corpi, ribadisco veri, che compongono la mostra sono di persone che hanno volontariamente donato i propri resti mortali al Dottor Morte. Si calcola che, ad oggi, il registro dei donatori abbia superato i 15.000 nomi. Dal suo esordio, Body Worlds ha superato i 40 milioni di visitatori nel mondo, una cifra impressionante. 

Il cuore plastinato all'entrata della mostra (foto dal Web)

L'allestimento visitabile a Genova si intitola:  "Al Cuore della Vita" ed è incentrato sul cuore, sul sistema cardiovascolare e sulla sua importanza per tutti gli altri apparati. E' interessante che la visione non sia essenzialmente anatomopatologica ma che il cuore venga preso in considerazione anche in un contesto storico, culturale ed umanistico, proprio perché spesso considerato il centro delle emozioni in molte culture del Mondo.
Sono andata a vedere questa mostra non senza qualche ritrosia, lo ammetto. L'idea di vedere cadaveri veri in mostra mi metteva a disagio, avevo paura di rimanere troppo impressionata. 
La mostra parte subito con un bel cuore chiuso in una teca, le luci soffuse e, in sottofondo, il suono ritmico, costante, rassicurante di un cuore che batte appunto. Questo suono mi ha accompagnata per tutta la visita ed ha avuto un effetto rilassante notevole. 
Proseguendo il percorso ci si imbatte in corpi ricostruiti a figura intera, oppure in riproduzioni di apparati, sistema cardiocircolatorio, sistema nervoso e così via. I plastinati sono davvero incredibili: si ha la piena consapevolezza di cosa avviene all'interno del nostro corpo in determinate circostanze o posture e di come sono alcuni nostri organi quando si ammalano.

I pattinatori sul ghiaccio (foto dal Web)

Una delle figure plastinate che mi ha maggiormente colpita è quella dei pattinatori sul ghiaccio. Traspare completamente lo sforzo che compiono gli atleti reali durante la loro esibizione. I muscoli che si tendono, la fatica nel mantenere la posizione, ogni fibra del loro Essere è concentrato sullo sforzo fisico della coreografia. Visti sotto la pelle è un'esperienza unica, per nulla macabra, che dà emozione, nonostante la coscienza che si stanno guardando cadaveri.

Il pompiere (foto dal Web)

Il pompiere è maestoso. Maestoso perchè quest'opera (fa strano definirla così) restituisce la sensazione di fatica, di pericolo, di lotta del pomopiere contro il fuoco e, allo stesso tempo, mi sono sentita avvolta da un senso di ineluttabilità nel guardare lo scheletro che porta fra le braccia. In quel momento, mi sono resa conto del tutto che non stavo solo guardando una mostra particolare di anatomia, con molti riferimenti a quella rinascimentale, ma quelle erano vere e proprie opere che mi davano ed ispiravano sensazioni, stupore e meraviglia. Quindi von Hagens aveva centrato l'obiettivo. Far passare la meraviglia della perfezione corpo umano per nutrire l'anima. Ho sorriso delle mie remore nell'andare a visitarla, in quel momento. I preconcetti rischiano sempre di precludere interessanti percorsi di crescita e di scoperta.


Il miracolo della Vita (foto dal Web)


L'ultima parte della mostra è dedicata al miracolo della Vita. Qui, forse, un pò di pelo sullo stomaco potrebbe servire perchè, a parte sezioni dell'apparato ripriduttore maschile e femmile, un plastinato di una donna incinta con la pancia aperta e il bambino al suo interno, la placenta intera e in sezione, si può vedere il nostro sviluppo nel grembo materno praticamente mese per mese. Se vi state domandando se gli embrioni ed i feti in mostra nelle teche siano veri, la risposta è affermativa. Plastinati anche loro. Non posso negare di essere rimasta particolarmente colpita da questa parte della mostra.: sia perchè la nascita di un nuovo individuo, ai miei occhi, appare sempre come qualcosa di magico e miracoloso ma anche per la tenerezza e la punta di tristezza che mi ispiravano quella piccole creature che mai sono venute al mondo e che stanno lì, in quelle teche, a farsi "ammirare" da noi visitatori incuriositi. Ho pensato alle loro mamme ed ai loro papà che, seppur con un dolore così immenso da portarsi dietro, hanno deciso di donare i corpicini dei loro "mai nati" per questo scopo. Credo sia servito loro coraggio o, forse, hanno trovato così un modo per dare senso al loro lutto. Ammetto di aver pensato per un bel pò a loro, con una certa sensazione di confusione dentro.
La mostra si chiude con questa sezione dedicata alla nascita e allo sviluppo di una nuova vita all'interno del grembo materno e, sarò sincera, sono rimasta come sospesa all'uscita dai Magazzini del Cotone. Chiudere la mostra con l'origine della Vita mi ha lasciata piena di emozioni e come se, in qualche modo, non fosse finita.

(foto dal Web)

Le polemiche che accompagnano Body Worlds dal suo esordio sono moltissime: dall'essere eticamente e religiosamente scorretta, all' essere macabra, fino ad additare von Hagens come uno che specula sulla morte altrui. Sinceramente, ora che l'ho vista, non credo che nessuna di queste critiche sia corretta. I corpi di cui si serve von Hagens sono stati donati volontariamente al suo programma, nel suo lavoro non c'è nulla di macabro ma c'è molto realismo che non sconfina certo nello splatter. I bambini, anche delle scuole elementari, che visitano la mostra sono moltissimi. Quelli che erano con me domenica scorsa erano tutti entusiasti, curiosi e per nulla spaventati o schifati. Ho letto di persone che si domandano perchè una persona dovrebbe donare il proprio corpo per un progetto di questo tipo. Credo che la risposta l'abbia data lo stesso von Hagens: "Per molti la plastinazione è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare la paura di perdere la vita, attraverso la possibilità di poter estendere la propria esistenza fisica dopo la morte". 
In altre parole colui che è stato soprannominato da molti Dottor Morte è, per altri, uno strumento per avere una "nuova vita".
Personalmente, non so se farei una scelta del genere, cioè di donare il mio intero corpo ad un progetto come questo. Sono una donatrice d'organi, iscritta da anni, ma certo donare tutto il mio corpo per essere plastinata richiederebbe una lunga, lunghissima riflessione per quanto mi riguarda. 
I dati dicono però che, nel mondo, il 30% delle persone che ha vistitato Body Worlds in uno dei suoi allestimenti ha poi deciso di diventare quantomeno donatore d'organi. E questo mi sembra un grande risultato.
Se ancora non l'avete visitata e volete farlo, la mostra è stata prolungata a Genova fino al 31 luglio. Io ve la consiglio davvero. E' un bel viaggio culturale ed emotivo di un'ora e mezza che male non può fare.
Trovate tutte le info su:  http://genova.bodyworldsinthecity.it/. Andateci, ne vale la pena.

«Per molti la plastinazione», spiega il professor von Hagens, «è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l'angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte» - See more at: http://www.latelanera.com/misteriefolclore/misteriefolclore.asp?id=75#sthash.mdVLoKtB.dpuf
«Per molti la plastinazione», spiega il professor von Hagens, «è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l'angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte» - See more at: http://www.latelanera.com/misteriefolclore/misteriefolclore.asp?id=75#sthash.mdVLoKtB.dpuf

Commenti

  1. Brava!Bel pezzo! Esattamente le stesse emozioni che ho provato io visitandola. Unica divergenza di pensiero è che io un po' di speculazione ce la vedo, spero solo che il prezzo del biglietto, oltre a coprire i costi, sia investito per la ricerca medico scientifica...

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    1. Non mi ero domandata dove finissero i proventi della mostra, prima del tuo commento. Mi sono informata su internet e ci sono davvero poche informazioni in merito. Sembrerebbe che tutto venga utilzzato per finanziare gli studi ed i progetti collegati a Body Worlds. Prendila con le pinze però. Il sito ufficiale non dice nulla in merito.

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  2. interessante resoconto...certo pensare che quegli organi prima funzionavano ed erano di gente viva fa impressione...non so se avrò il coraggio di andarla a vedere...brrrr, brividi...brava comunque! ciao,
    Angelo

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    1. Ti ringrazio per il commento. Come ho scritto anch'io avevo moltissime remore ed anche pregiudizi su questa mostra. Sono sinceramente contenta di averli superati e te la consiglio davvero!

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  3. Non ho ancora visto la mostra e sono felice di apprendere che è stata proprogata. Il post ha fatto aumentare la mia curiosità!
    E.N.

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    1. Sono felice che il post possa essere uno stimolo in più ad andare a vederla! Grazie per il commento!

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  4. Anni fa son andata a Torino, nella prima sala c'era un ragazzo svenuto l'idea di uscire era tanta ma non lo feci. La sala del miracolo della vita colpì tantissima anche me mentre ho avuto difficoltà s soffermarmi sugli organi malati (come il fegato). Grazie per questa recensione mi ha riportato alla mostra!

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    1. Grazie a te per il commento! Sicuramente se si è troppo "sensibili" all'idea che i corpi in mostra siano veri, non consiglio di andare a vederla. Credo anche che ogni singola sala possa avere dei punti che toccano particolarmente la sensibilità di ciascuno e, quindi, come nel tuo caso, sia meglio non guardare determinate teche. A preto!

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  5. Non so se andrò a visitare questa mostra.Non sono così matura nella gestione della mia emotività.Grazie per l'informazione non conoscevo l'avvenimento.

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    1. Avevo moltissime remore anch'io. Addirittura mentre ero in coda per il biglietto! Devo dire che sono contenta di essere riuscita a gestire le mie ansie rispetto a questa mostra. Grazie del commento!

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  6. Leggo con piacere quanto scrivi, ma non mi attira la visita della mostra.... La cosa che mi fa piacere e che questa arte possa avvicinare il visitatore alla donazione degli organi.

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    1. E' un dato che ha colpito molto anche me. Se un percorso "artistico" un pò forte come questo può aiutare le persone a capire l'importanza della donazione degli organi, allora ben venga!
      A presto!

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